Nel 2002 il Parlamento tedesco ha presentato un programma energetico, secondo il quale l’intero approvvigionamento d’energia tedesca è realizzabile con sole energie rinnovabili entro il 2050. Quel che è possibile in Germania (un paese con una piccola superficie, un’alta densità di popolazione e consumo energetico, e con un alto standard di vita) è possibile ovunque. L’industria energetica stessa riconosce, che entro il 2050 a livello mondiale si possa produrre da fonti rinnovabili più energia di quanta l’umanità non ne consumi oggi. Il fabbisogno d’energia del nostro pianeta può esser coperto da una combinazione di impianti solari termici e elioelettrici, impianti aeroelettrici, centrali idroelettriche e dalle diverse forme di impiego di biomassa. Per frenare la crescita del fabbisogno mondiale di energia, inoltre si deve ricorrere a tecnologie impostate sul risparmio energetico. La rapida costituzione di un’economia mondiale solare rappresenta un passo decisivo, per evitare guerre fatte per materie prime che scarseggiano, come il petrolio, il metano e l’uranio.
Due esempi di alternative al nucleare sono: l’eolico e il solare.
L’EOLICO
Secondo lo studio di Greenpeace “Eolo o plutonio?” nel quale il nucleare viene confrontato con l’eolico, è possibile con un investimento equivalente, produrre 2,3 volte più energia e ottenere 5 volte più posti di lavoro investendo nell’eolico. A parità di investimento, con l’eolico si darebbe energia al doppio delle abitazioni rispetto al nucleare. L’energia eolica sta vivendo un forte sviluppo tecnologico e una crescita della potenza installata: nella sola Germania, oltre 3.200MW di eolico sono stati installati lo scorso anno e forniscono energia a più di 2 milioni di case. Nell’Unione europea, si prevede l’installazione di 75.000MW di eolico entro il 2010, triplicando la potenza installata oggi e aggiungendo l’equivalente della produzione di 14 grandi centrali nucleari.
IL SOLARE
Secondo il rapporto "Solar Generation 2", presentato di recente a Bruxelles da Greenpeace e dall'Associazione europea dell'industria fotovoltaica (EPIA), un miliardo di persone utilizzerà l'energia fotovoltaica entro il 2020 e nasceranno grazie a quest'industria 2 milioni di posti di lavoro, mentre le emissioni di gas serra si ridurranno di 169 milioni di tonnellate l'anno, l'equivalente di 75 centrali a carbone. Dal 1998 il fotovoltaico cresce del 35% l'anno: entro il 2040, il solare potrebbe coprire oltre il 20% del fabbisogno globale, anche nei luoghi più remoti e senza contribuire ai
cambiamenti climatici. Si tratta di un'industria, quella del fotovoltaico, che raggiungerà il valore di 62 miliardi di euro nei prossimi 15 anni.
Paesi come la Germania hanno visto una crescita esponenziale del solare, ma è l'Unione europea che deve impegnarsi e fissare obiettivi vincolanti per il 2020, oltre a bloccare i sussidi ai combustibili fossili e all'energia nucleare. Ogni euro investito in energia solare aiuta il clima, l'innovazione e diminuisce la dipendenza nei confronti dei combustibili fossili. Secondo la Commissione europea, due terzi del fabbisogno energetico europeo sarà soddisfatto con l'importazione per il 2020: il solare offre un'alternativa a questa dipendenza.cambiamenti climatici. Si tratta di un'industria, quella del fotovoltaico, che raggiungerà il valore di 62 miliardi di euro nei prossimi 15 anni.